Celiachia e Osteoporosi
Una delle prime cose che mi disse il primario di gastroenterologia dell’ospedale in cui mi diagnosticarono la celiachia fu: “la celiachia è una malattia che mangia le ossa“.
Avevo 22 anni e il primo esame post diagnosi che i medici mi fecero fare fu la MOC alle ossa (in esenzione).
Ero già in stato di osteopenia.
Ho preso per anni integratori a base di vitamina D, ovviamente dietro prescrizione medica, perchè purtroppo, dalle analisi del sangue, essa risulta sempre insufficiente.
La MOC alle ossa ha dato esiti di normalità dopo l’inizio della dieta aglutinata, nonostante i livelli di vitamina D fossero insufficienti.
I medici mi dissero che era fondamentale espormi al sole per almeno mezz’ora al giorno (nelle prime ore del mattino) e che dovevo cercare di camminare all’aria aperta quando possibile.
Durante il covid, stando a casa, ho avuto la possibilità di espormi al sole quotidianamente e quello, infatti, fu l’unico anno in cui la vitamina D era a livelli normali.
Ho sempre fatto la MOC ogni due anni, come da indicazione del mio medico curante.
Quest’anno, purtroppo, mi hanno riscontrato una lieve osteopenia cagionata anche dalle altre malattie autoimmuni che mi hanno diagnosticato e per i forti medicinali che sto prendendo.
Purtroppo, sempre per via dei medicinali che assumo, non mi posso esporre al sole e, pertanto, assumo solo la vitamina D che mi ha prescritto l’endocrinologo (medico specialista a cui dovete rivolgervi se avete problemi di osteopenia/osteoporosi).
A livello di dieta il gastroenterologo mi ha consigliato solo di bere un’acqua che sia ricca di calcio, che è il miglior modo di assimilarlo, visto che devo ridurre drasticamente il consumo di latticini, soprattutto se freschi.
Vi lascio un estratto di questo interessante articolo:
“L’osteoporosi è una condizione di rischio di fratture da fragilità caratterizzata da una diminuzione della massa minerale ossea e da alterazioni qualitative dello scheletro.
Sebbene le forme più frequenti di osteoporosi siano le forme involutive primitive, la postmenopausale e la senile, esistono numerose condizioni riconosciute che causano le cosiddette osteoporosi secondarie.
Tra queste è nota la forma da malassorbimento intestinale di calcio, il minerale importante per la mineralizzazione ossea.
L’osteoporosi è un’altra manifestazione clinica della malattia celiaca nell’adulto. Le fratture da fragilità a livello dello scheletro appendicolare sono più frequenti ed anticipate nel paziente celiaco non ancora diagnosticato o non aderente alla dieta prescritta.
D’altro canto la celiachia appare più frequente nei pazienti osteoporotici rispetto a quanto avviene nel resto della popolazione.
Questo ha fatto suggerire uno screening sierologico per celiachia in tutti i pazienti con osteoporosi.
È anche noto che l’instaurarsi di un trattamento dietetico di esclusione del glutine determina un significativo miglioramento del quadro clinico-metabolico, consentendo di bloccare il progressivo deterioramento delle alterazioni ossee già presenti. Si comprende pertanto come l’individuazione precoce della malattia celiaca non trattata possa rivestire un importante ruolo di prevenzione di fratture osteoporotiche.
Viceversa, il metabolismo osseo e la massa ossea andrebbero sempre valutati in un paziente celiaco a qualsiasi età e di entrambi i sessi.
L’osteoporosi definisce una condizione di ridotta massa ossea che si accompagna ad un deterioramento della microarchitettura ossea, con un aumentato rischio di fratture per trauma minore o sine trauma.
Queste variazioni in negativo del tessuto osseo sono basate su alterazioni del metabolismo osseo. È per questo che l’osteoporosi è riconosciuta come una delle malattie metaboliche dell’osso.
Oggi tramite la Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) siamo in grado di misurare la quantità di minerale osseo. La MOC è misurabile a livello lombare, femorale, dell’avambraccio o Total Body.
È consigliabile effettuare in prima istanza una valutazione della MOC lombare e femorale.
Oltre alla diagnosi strumentale è anche possibile valutare il livello di turnover o metabolismo osseo. Attraverso questa valutazione di tipo biochimico si stabilisce se il paziente celiaco sta costruendo poco osso o ne sta riassorbendo in quantità eccessiva.
I marcatori di rimodellamento osseo sono a livello serico: calcemia, fosforemia, paratormone, calcidiolo, fosfatasi alcalina ossea e CTX.
La misurazione del metabolismo osseo permette di guidare anche la terapia con farmaci antifratturativi e di correggere un eventuale deficit della vitamina D, che si accompagna frequentemente a un aumento dei livelli di paratormone, con un iperparatiroidismo secondario, che contribuirà ad accelerare la perdita di massa ossea. Un processo così sofisticato deve essere ribilanciato per poter prevenire la perdita di massa ossea.
Cause di osteoporosi nella celiachia
Sono numerose le basi eziologiche che portano ad osteoporosi nella celiachia. La ricerca ha permesso di evidenziarne alcune.
Il primum movens è sicuramente la progressiva atrofia dei villi intestinali, indispensabili per permettere l’assorbimento di sostanze nutritive.
Il malassorbimento intestinale che ne consegue porta ad una riduzione dell’assorbimento attivo di calcio, che avviene a livello duodenale e digiunale, proprio i segmenti intestinali più danneggiati nella celiachia.
Altro fattore importante nel ridurre l’assorbimento intestinale di calcio è anche la ridotta introduzione di questo importante minerale, probabilmente mediato dal concomitante deficit di lattasi. Questo porta ad una limitazione dietetica di latte e latticini, alimenti ricchi in lattasi, ma anche in calcio.
A contribuire ad un ridotto assorbimento intestinale di calcio c’è anche una riduzione dei livelli circolanti di calcidiolo, il metabolitaepatico della vitamina D nativa prodotta nella cute.
Questo potrebbe essere dovuto ad una riduzione della sintesi cutanea della vitamina D per una ridotta esposizione al sole oppure ad un alterato metabolismo epatico della vitamina D nativa.
Livelli insufficienti di calcio e di vitamina D portano ad una riduzione del processo di mineralizzazione ossea, essendo il calcio un elemento fondamentale nel processo di formazione dell’idrossiapatite, il cristallo che compone il minerale osseo.
La riduzione di calcio circolante e di vitamina D porta ad un aumento del paratormone, ormone calciotropo in grado di aumentare i livelli serici di calcio attraverso la attivazione del riassorbimento di calcio a livello osseo e renale. Il riassorbimento osseo causato dall’iperparatiroidismo secondario contribuisce ad una ulteriore demineralizzazione scheletrica.
L’aumentato riassorbimento osseo può essere facilmente evidenziato attraverso un aumento del rimodellamento osseo che stimola sia i marcatori di riassorbimento che di formazione ossei.
Altro fattore in gioco nell’aumentare il riassorbimento osseo è riconoscibile nell’eccessiva produzione di citochine legata allo stato infiammatorio cronico della parete intestinale.
Infine, l’alterazione del sistema immunitario, tipica della celiachia, porta ad una autoaggressione da parte degli anticorpi di antigeni (bersagli), che non sono estranei al corpo umano, bensì ne fanno parte integrante. Questo spiega la autoimmunità intestinale, tiroidea, ovarica ed anche ossea.
Sono stati infatti individuati nella celiachia autoanticorpi che riconoscono la osteoprotegerina, proteina fondamentale nell’inibire il riassorbimento osseo e che, quando ridotta od assente, si associa ad un aumentato riassorbimento osseo.
Prevenire le fratture da fragilità nella celiachia La prevenzione delle fratture da fragilità nella celiachia può essere ottenuta con interventi diversi che non si escludono a vicenda.
Il primo è la dieta priva di glutine, che appare migliorare la massa ossea.
Si deve poi assicurare la mineralizzazione ossea, attraverso la normalizzazione dei livelli di calcio e di vitamina D. Il calcio e la vitamina D sono importanti per la salute delle ossa. Un adeguato apporto di calcio può essere raggiunto attraverso la dieta o, se ciò non è possibile, con l’assunzione di integratori.
La maggior parte della nostra vitamina D è ottenuta mediante l’esposizione della pelle ai raggi solari, ma i supplementi sono a volte necessari, in particolare nelle persone che non escono molto di casa o non espongono la pelle alla luce solare. La vitamina D è presente anche in alcuni alimenti.
Si possono poi utilizzare farmaci che inibiscono il riassorbimento osseo e, infine, farmaci che stimolano la formazione ossea.”
Altri fattori legati allo stile di vita in generale sono importanti anche per le persone con celiachia, al fine di mantenere una buona salute delle ossa:
• Fare regolare esercizio fisico per rafforzare le ossa
Il regolare esercizio fisico con carichi e rafforzamento muscolare può aiutare a prevenire la perdita ossea e a migliorare l’equilibrio e la flessibilità, ridurre il rischio di caduta e di fratturarsi.
• Stile di vita sano: Evitare il fumo e l’assunzione eccessiva di alcol, mantenendo un peso corporeo adeguato, è importante per la salute delle ossa.
• Ridurre al minimo il rischio di cadere. I due punti principali per evitare le cadute sono: indossare scarpe antiscivolo ed eliminare le difficoltà che possano provocare cadute in casa. Per esempio installando corrimano sulle scale
e nei bagni, oltre ad assicurarsi che l’ambiente sia privo di ostacoli (come tappeti non adeguatamente fissati)
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